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SANTUARI e non allevamenti. Dopo 10 anni il riconoscimento giuridico!

zeus

Finalmente luoghi come il Santuario N.A.L.A. sono stati riconosciuti!

Dopo circa 10 anni è stata raggiunta una vittoria epocale.

Luoghi come il Santuario dove polli, maiali, mucche, capre, pecore, conigli e altri animali “da reddito” vivono liberi, senza mai dover temere di finire in un macello né di dover subire alcuna forma di sfruttamento, hanno finalmente ottenuto un riconoscimento giuridico da parte del Ministero della Salute.

La novità è tutta nel decreto del 7 marzo 2023, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 16 maggio, dove per la prima volta si parla di “santuari”.

Nel decreto infatti viene riconosciuta l’esistenza dei santuari: «attività di ricovero di bovini, equini, ovini e caprini, suini, cervidi e camelidi, pollame, conigli, api, animali della specie di acquacoltura identificati e registrati con orientamento “rifugio permanente”».

Fino ad ora questi luoghi erano considerati paradossalmente come “allevamenti” da un punto di vista giuridico, nonostante avessero una finalità completamente opposta.

Per ben dieci anni gli attivisti hanno rivendicato la loro vera identità e anche noi del Santuario N.A.L.A. abbiamo unito la nostra voce.

Adesso, finalmente, quella battaglia è stata vinta!

Ad accelerare il processo di trasformazione è stata l’emergenza sanitaria della peste suina africana in Italia, il cui primo caso è stato registrato in Piemonte nel gennaio 2022.

Le istituzioni nazionali e le autorità sanitarie locali si sono trovate davanti alla necessità di normare anche i santuari.

Si tratta di un passo importante per il riconoscimento dei rifugi come il nostro e la gioia è incontenibile.