Col l’acronimo PMSG (pregnant mare serum gonadotropin, in italiano Gonadotropina serica equina) si fa riferimento ad un ormone estratto dal sangue di cavalle gravide al 4° mese di gestazione.
Questa sostanza viene impiegata per produrre il farmaco Fixplan, usato negli allevamenti intensivi, specialmente quelli di suini, al fine di sincronizzare e accelerare il ciclo di fertilità delle femmine.
Non tutti sono a conoscenza dell’esistenza di questa sostanza e delle torture a cui le cavalle gravide vengono sottoposte per ottenerla.
Agli animali infatti vengono effettuati massicci prelievi: ad ogni esemplare vengono prelevati fino a 10 litri di sangue a settimana.
Diverse inchieste e video mostrano come durante il prelievo le cavalle vengano colpite con bastoni e pungoli, terrorizzate e bloccate nei box di contenimento, ferite al collo da operatori che non sono in grado di maneggiare aghi e canule.
Spesso gli esemplari vengono poi costretti ad abortire (visto che dopo il 4° mese di gravidanza, il loro sangue non serve più) e lasciati senza cibo, visibilmente denutriti e senza assistenza veterinaria, anche in presenza di ferite o malattie.
Una volta prodotto, il Fixplan diventa una potentissima arma nelle mani dell’industria della carne: se le femmine di suino vanno in estro tutte insieme possono essere inseminate e poi partorire negli stessi giorni, rendendo più “efficiente” l’ingrasso e la successiva macellazione dei suinetti. Inoltre, se viene accorciato il periodo che intercorre tra una gravidanza e un’altra, l’efficienza aumenta ancora perché si “producono” più suinetti.
Migliaia di cavalle gravide ogni anno, specialmente in Paesi come l’Uruguay e l’Islanda, vanno incontro a questo terribile destino.
Un altro lato , sconosciuto a molti, della sanguinaria industria alimentare che governa il nostro pianeta.
Fonte: greenme.it