Sono miliardi gli animali che vivono situazioni terrificanti ogni singolo giorno, nonostante la maggior parte delle persone si dichiari contro la crudeltà sugli animali. Il sentire comune è infatti che gli animali debbano essere trattati con gentilezza e rispetto. Purtroppo però, gran parte della popolazione non conosce il livello di sofferenza che ha luogo all’interno degli allevamenti intensivi. L’industria alimentare lavora duramente per tenere celate al pubblico le condizioni di vita degli animali allevati per diventare cibo.

Bovini

I bovini sono animali estremamente sociali in grado di stabilire legami profondi con i propri simili. Provano gioia e dolore e soffrono enormemente quando vengono picchiati o separati dai loro compagni o dalla madre. Mutilazioni dolorose sono comuni nel settore della carne bovina: alcuni esempi sono il taglio delle corna e la castrazione, operazioni spesso effettuate senza anestesia.

In seguito ad anni di selezioni genetiche, le mucche da latte producono circa 10 volte la quantità di latte necessaria a nutrire i propri vitelli.

In natura vivrebbero fino a 40 anni, mentre in allevamento vengono avviate al macello dopo soli 7/8 anni, ormai usurate e meno produttive. Per produrre enormi quantità di latte destinate all’uomo, una mucca è costretta a partorire un vitello l’anno: allattamento e gravidanza coincidono durante la maggior parte dell’anno.

I cuccioli sono allontanati dalla madre da 1 a 3 giorni dalla nascita. Le femmine rientrano nel ciclo produttivo del latte. I maschi, invece, sono nella maggior parte dei casi inviati alle aziende per ingrassarli, prima con latte in polvere integrato, poi con farine proteiche e scarti di macellazione: una dieta mirata unicamente a ricavare un prodotto commerciabile.

Suini

Ogni anno in UE vengono macellati circa 250 milioni di suini.
In Italia vi sono 26 mila allevamenti di suini che uccidono ogni anno 12 milioni di animali.

Sapevi che i suini sono considerati più intelligenti dei cani? Eppure, negli allevamenti intensivi, ai maiali non viene data alcuna possibilità di utilizzare la propria intelligenza, poiché confinati tutta la vita in capannoni, chiusi all’interno di recinti angusti e sovraffollati, privati di ogni stimolo, senza poter mai vedere la luce del sole.

Chi soffre di più in questo sistema sono sicuramente le scrofe. Trascorrono il 40% della vita in un box di ferro dove non riescono nemmeno a girarsi su se stesse. In queste gabbie vengono inseminate artificialmente e partoriscono in media 2 volte all’anno. Dopo 4-6 parti, all’età di 3 anni vengono mandate al macello. In natura vivono anche 15 anni.

Negli allevamenti intensivi nessuna madre alleva i propri figli: polli e galline non la vedono nemmeno, i vitellini vengono allontanati a poche ore dal parto mentre i maiali ci trascorrono insieme solo 20 giorni.

Polli e Galline

broilerpolli da carne selezionati geneticamente per anni perché sviluppassero esageratamente il petto, sono allevati in 10-15 per metro quadro, in grossi capannoni che contengono dai 20.000 ai 30.000 polli per ciclo produttivo.

All’interno dei capannoni la temperatura è mantenuta costante con un sistema di ventilatori mentre l’acqua e il cibo sono forniti automaticamente in modo da favorire il loro accrescimento, così come la luce pressoché continua che sconvolge il normale ciclo giorno/notte degli animali.

I pulcini entrano in allevamento a pochi giorni di vita e vi restano fino a quando non raggiungono il peso desiderato per la macellazione. In seguito alle fratture alle zampe causate dal peso eccessivo i polli passano 30 giorni su 40 della loro breve vita immobili sui loro escrementi, il che aumenta l’insorgere di molte patologie.

Il sovraffollamento impedisce ai broiler di compiere i comportamenti normali della loro specie, come razzolare e beccare per terra. Se la densità è molto elevata, durante i mesi estivi c’è un alto rischio di surriscaldamento: un elevato numero di polli può perdere la vita per stress da caldo.

Al momento non esiste alcuna normativa Europea che regoli la densità massima di allevamento nella produzione di broiler.

Negli allevamenti di galline ovaiole invece non ci sono esemplari maschi, dato che non depongono uova e la loro carne non ha valore commerciale. Questi animali sono considerati uno scarto e quindi vengono macerati vivi o soffocati appena nati.

Conigli

I conigli sono il secondo animale terrestre più allevato in Europa, con oltre 300 milioni di animali macellati all’interno dell’Unione Europea ogni anno. Più del 90% di questi è allevato all’interno di grandi strutture chiuse, anche a più piani, dove al loro interno sono rinchiusi migliaia di animali dentro gabbiette di ferro. In queste condizioni, gli animali non possono in alcun modo correre, scavare o saltare.

Durante la macellazione, i conigli vengono spesso afferrati dalle loro delicate orecchie e colpiti sul muso con oggetti contundenti nel tentativo di fargli perdere conoscenza. Tuttavia questo metodo risulta spesso inefficace, e i conigli rimangono coscienti per tutto il processo di macellazione, dimenandosi disperatamente nel tentativo di liberarsi. Gli operatori spezzano loro le zampe posteriori nell’appenderli a testa in giù sul gancio del macello, procedendo poi a tagliargli la gola in modo approssimativo.

Ovini

Sia le capre che le pecore vengono sfruttate, a seconda della razza, per produrre lana, carne, latte e pelle. Questi animali non vengono allevati in modo intensivo, in quanto la maggior parte viene ancora portata al pascolo.
Il corpo delle femmine è costantemente sottoposto alle varie fasi della riproduzione che non conosce mai tregua. Per questo è molto frequente la fuoriuscita dell’utero dopo il parto, con conseguenti infezioni e quando non è possibile rimettere in sede l’utero, la femmina muore.

Gli esemplari maschi vengono castrati e ad appena poche settimane di vita macellati. In Italia oltre 700.000 ovini vengono uccisi solo durante le festività pasquali.

I maschi non destinati alla produzione di carne diventano ovini da riproduzione e quindi utilizzati per ingravidare le femmine, che come ogni altro mammifero producono il latte solo dopo aver partorito. Siccome però l’accoppiamento ha modi e tempi che non coincidono con quelli dell’allevamento, gli allevatori spesso usano l’inseminazione artificiale.

Pesci

La pesca espone gli animali a stress e sofferenza prolungata. La cattura con le reti a strascico causa lo sfinimento e lo schiacciamento dei pesci sotto il peso dei loro simili. Quando vengono pescati dalle acque profonde la decompressione degli organi interni provoca dolore intenso. Nei tramagli (reti da posta) muoiono dopo una lunga agonia o strangolati nel tentativo di liberarsi. Spesso i pesci di grossa taglia vengono arpionati vivi per essere caricati a bordo. Quelli catturati con il palamito, una lenza costituita da una lunga fila di ami, possono rimanere per giorni infilzati.

La pesca moderna è fatta di imbarcazioni enormi, di equipaggiamenti sofisticati, di sonar che scovano anche il più piccolo dei pesci negli abissi degli oceani. Pescherecci con reti che possono raggiungere anche 600 metri di lunghezza, in grado di pescare anche 300 tonnellate di pesce al giorno, attrezzate per la lavorazione e il congelamento a bordo del pescato e capaci di navigare anche per grandi distanze con enormi carichi di pesce. Questi mega pescherecci stanno svuotando i nostri mari ed esportando il problema della pesca eccessiva in tutto il mondo. Vanno fermati subito, perché la natura non riesce a tenere il ritmo di questi prelievi, e purtroppo le popolazioni ittiche sono in esaurimento. I grandi pesci predatori – un indicatore chiave della salute dell’ecosistema – stanno svanendo a un ritmo preoccupante e il 90 per cento dei grandi pesci – come i tonni, i pesci spada e i merluzzi – sono stati già pescati.

 

Equidi

I cavalli in natura vivono in gruppi famigliari stabili e percorrono grandi distanze.
Nati per essere liberi vengono invece sfruttati nell’ippica e negli sport equestri, nei circhi e in manifestazioni come Palii e giostre.
I cavalli sono utilizzati per il trasporto, vengono allevati per la carne e sono anche impiegati nella sperimentazione.

L’Italia è il Paese europeo in cui si consuma più carne equina. Oltre 50 mila cavalli ogni anno vengono uccisi per finire nei piatti: la maggior parte viene dall’Est Europa, altri provengono da allevamenti o sono “scarti” dell’attività equestre.

I cavalli sono impiegati anche per trainare le carrozzelle turistiche. Spesso non più giovani, sono obbligati a sopportare traffico, rumori e veicoli, trasportando per tutto il giorno carichi fino a 900 kg, il tutto per il nostro semplice divertimento.

Moltissimi cavalli ogni anno vengono impiegati in Palii e giostre. Durante queste manifestazioni i cavalli sono soggetti a cadute e ferite. Numerosi Palii inoltre, non solo presentano curve strette e un terreno inadatto alla corsa ma spesso possono essere anche teatro di attività illecite come il doping: non sentendo la fatica i cavalli rischiano collassi respiratori e cardiaci. I Palii sono per i cavalli una folle corsa verso la morte. L’unica mossa giusta è abolirli.