Siamo felici di annunciarvi che la nostra campagna è arrivata fino all’edizione nazionale di Repubblica online e il nostro video ha raggiunto più di 44.ooo visualizzazioni e più di 3000 condivisioni su Facebook.
I pannelli rimarranno visibili per altri 3 mesi, fino al 6 gennaio, e siamo certi che questo porterà ad una grandissima diffusionene, non solo nella città di Genova.
Non possiamo esprimere a parole la nostra gioia per questo enorme successo, sperato ma inatteso.
Grazie a tutti coloro che hanno condiviso il video, a tutti coloro che ci seguono sulla nostra pagina Facebook e a tutti coloro che semplicemente hanno sparso la voce tra i loro conoscenti e amici.
L’informazione è il primo passo verso la consapevolezza, la consapevolezza può portare ad una scelta.
Abbiamo preferito fare due comunicazioni distinte ,ovvero tre pannelli dedicati ai macelli e due al consumo di latte vaccino.
Ci siamo resi conto che la maggior parte delle persone non sa che la mucca e’ un mammifero e che per avere la montata lattea deve partorire ,proprio come accade alle mamme umane.
Proprio per questo è importantissimo conoscere questa realtà.
Rispetto all’industria della carne quella casearia abusa della vita di due individui, arrecando un dolore immenso a una mamma e a un cucciolo, una separazione che non verra’ mai accettata, che si ripetera’ innumerevoli volte nella breve esistenza loro concessa.
Il macello e’ la tappa finale e fine di una lenta agonia anche per i maiali.
Una vita chiusa in gabbie grandi come il loro stesso corpo,come succede alle scrofe ,costrette attraverso inseminazione artificiale, a partorire cuccioli senza sosta.
Chiusi in allevamenti fatiscenti , senza finestre, “scatole ” degne di un film horror, senza un filo d’erba ,con le zampe che posano su grate di ferro.
I cuccioli vengono trasferiti nella stanza destinata all’ingrasso ammucchiati uno sull’altro, con luce artificiale ,dopo essere stati amputati di testicoli denti e coda, tutto senza anestesia.
Poi crescono, e riparte questo meccanismo perverso, senza sosta, sino al prossimo macello.
Un abuso, un dominio totale su esseri viventi che soffrono, piangono, si disperano si lasciano morire.
Mentre il consumatore ignaro di tutto cio’ entra nel negozio e compra” un etto di prosciutto”.
Qui sotto la nostra intervista su Repubblica online