L’8 Luglio 2018, nella zona dei laghi di Giacopiane (alture di Chiavari, Genova), la polizia locale ritrovava il nostro Celeste.
Isolato, sofferente, incapace di reggersi in piedi, anemico.
Se non fosse stato notato, sarebbe stato condannato a una lenta agonia, fatta di sete e fame, che lo avrebbe portato inesorabilmente alla morte.
Accade infatti a volte che i vitelli maschi non vengano uccisi in macello, perché questo comporterebbe un costo, e sia molto più semplice abbandonare questi animali, buttarli via letteralmente. Stessa fine che subiscono i bufalotti, i cuccioli maschi delle bufale: le madri infatti devono partorire perché si inneschi la produzione del latte, i maschi sono completamente inutili in questo business e vengono gettati.
Non sono considerati essere senzienti, ma corpi che non contano, cresciuti a miliardi in serie e destinati a una vita di soprusi, indifferenza, dolore, oblio, morte.
La persona che ha soccorso il nostro Celeste lo ha anche accudito e curato fino a quando non è stato trasferito nel nostro Santuario.
Il suo destino non era quello di morire in macello, ma di diventare ambasciatore della sua specie. E’ stato accolto nel nostro Santuario, luogo dove si promuove uno stile di vita rispettoso di tutti gli esseri viventi. Qui non è un numero, ma ha un nome, una casa, una famiglia.
Ci impegniamo ogni giorni per mostrare alle persone che gli animali non umani hanno diritto di vivere, è la nostra missione.
Tu puoi fare molto per loro. Se non hai mai pensato da dove proviene quello che mangi, puoi farlo adesso. Cambiare è semplice, diventare vegan è una scelta etica.